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le difficoltà enumerava quella che scaturisce dalla difettosa configurazione geografica dell’Italia. Ecco le sue parole relativamente a ciò:

«Non fu dunque un concetto puerile, come taluni avvisarono, quello di Napoleone, quando asseriva, la configurazione longitudinale d’Italia ostare alla di lei nazionalità.

» Per andarne convinti, basta immaginarsi un momento che alla contestura attuale dell’Italia ne sottentri una ideale, la quale, verbigrazia, somigli a quella di Francia o di Spagna, e sia quadrangolare o rotonda. Se tal fosse la nostra penisola, scomparirebbero tutti gl’inconvenienti della figura longitudinale; avremmo il sistema appennino in contatto coll’alpino e coll’eridanio, nodi di valli, di confluenti, centro strategico comune, tutto in fine cambiato radicalmente, risultandone un corpo compatto, e con giuste proporzioni. Quindi comunicazioni agevoli, attrito sociale continuo e inevitabile; sistema di difesa comune, costumi, lingua, interessi e legislazione identica, o almeno più omogenei. La nostra nazionalità si sarebbe costituita e mantenuta, nè mai certamente si sarebbe sminuzzata come il fu durante tredici secoli, talchè ci troviamo ora quasi all’esordire della nostra unificazione.» 1

L’Anonimo lombardo (Luigi Torelli?). — L’Anonimo lombardo, che vuolsi essere Luigi Torelli, dice che si associa alle idee di Balbo e di Gioberti, e si pronunzia pel sistema federativo. 2

Ferdinando Ranalli — Finalmente lo storico Ferdinando Ranalli dice quanto appresso: 3 «Non mi sarebbe dunque diffi-

  1. Vedi Giacomo Durando, Della nazionalità italiana, saggio politico-militare. Losanna, Bonamici e compagni, 1846, pag. 74.
  2. Vedi Pensieri sull’Italia di un Anonimo lombardo. Parigi 1846, vol. I, pag. 278, con carta geografica. Che sia poi Luigi Torelli si dice nell’opera pubblicata in Bastia nel 1856, intitolata: Delle eventualità italiane ec.
  3. Questo brano fu aggiunto dall’autore al capitolo che già aveva compiuto.

    L’editore.