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Ma il Costituzionale del 26 avvertiva i suoi lettori di essere autorizzato a dichiararlo un documento falso.1

Il governo però alle belle parole consociò alcuni tristi fatti per incutere timore ai credenti nella scomunica; e già fin dal 7 gennaio eransi assoggettati ai più grossolani insulti tanto il parroco di san Giovanni in Luterano don Giuseppe Graziani, quanto l’altro di santa Maria Maggiore, perchè attribuivasi ad entrambi di aver favorito l’affissione del fatto del 1° gennaio.2 E ad un tal Pietro Bighi facevansi delle perquisizioni sulla metà di gennaio, ed era guardato a vista nella sua abitazione di Monte Cavallo.3

Il mal seme poi delle idee nuove essendo penetrato fra gli alunni dell’ospizio di san Michele a Ripa, furonvi degli sconcerti nelle sere del 17 e del 18 per discussioni politiche sulla Costituente, sul papato e sulla scomunica. L’ospizio era diviso in due fazioni: chi teneva pel cardinale Tosti e quindi pel papa, e chi no. Vi furon pertanto dei tafferugli, e si disse perfino esservi stati dei feriti.4

Il 22 gennaio in Senigallia veniva arrestato e perquisito quel vescovo.5

Ritornando in dietro, e riprendendo il filo delle nostre narrazioni dai primi di gennaio, designeremo il fatto che la Giunta provvisoria di governo o terzo potere (ch’era stata eletta dalle Camere il giorno 3) emise la sua formale rinunzia, e da quel giorno quindi le Camere essendo chiuse, ed il terzo potere sparito, restò il ministero soltanto. Esso però rappresentando così (sia pure per necessità) i due poteri legislativo ed esecutivo, tutto insomma, adottò il ripiego di chiamarsi quinc’innanzi commissione provvisoria di governo; ed ecco il perchè si trovano in tal

  1. Vedi il Costituzionale del 26 gennaio 4849, pag. 48,
  2. Vedi la Grande riunione del circolo popolare, pag. 293.— Vedi Documenti vol. VIII, n. 13.
  3. Vedi il Costituzionale dei 19, pag. 36.
  4. Vedi l’Epoca dei 18. —- Vedi il Positivo, n. 2. — Vedi il Costituzionale del 19, pag. 36.
  5. Vedi il Costituzionale del 26, pag. 48.