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nale, i presidi erano autorizzati, mediante la circolare suddetta, a sostituire ai magistrati comunali renuenti una commissione composta dei cittadini i più influenti e più estimati della città, come si è mandato ad effetto in Roma ec.1

In una parola, si fece dal governo per le provincie quello che si era fatto nella capitale; e quantunque nella legge fosser chiamati i municipi a compiere queste operazioni importantissime, si sostituirono ad essi per regolarle i presidi ch’eran, come è naturale, creature del governo e ligie a’ suoi fini ed a’ suoi voleri. Il freddo della stagione, la impraticabilità delle strade furon cose poste in giuoco, perchè la legge non fu fatta nella state ed applicata nell’inverno, ma fu fatta il 29 e il 31 decembre, ed allora il freddo già ci cra, e le strade erano già impraticabili.

Il motivo vero e reale pertanto fu la contrarietà manifestissima che in quasi tutti i municipi incontravasi.2

E questa determinazione del governo del 9 di gennaio fu precipuamente provocata dalla contrarietà reale (quantunque se ne fosse soffocata la cognizione del pubblico) del municipio di Roma, e da quella dichiaratissima del municipio di Bologna, come può leggersi nel Sommario storico3; sebbene poi in Bologna, sopraffatto il municipio dalla violenza dei due circoli bolognesi, e minacciato di essere discacciato se non cedeva, accadde che fu costretto a fare quello che non voleva.4

E fu talmente sfacciata in Bologna la violenza e la sopraffazione dei circoli, che quantunque quella città numeri un 90 mila persone, e quantunque alla radunata dei

  1. Vedi Gazzetta di Roma dell’11. - Vedi il Sommario storico degli avvenimenti ec., vol. I, pag. 137.
  2. Vedi la Gran riunione del circolo popolare alle pag. 320, 322, 324, 340, 351, 352, 361, 362, 375, 381 a 393.
  3. Vedi il Sommario storico ec., vol. I, pag. 113.
  4. Vedi Documenti, vol. VII, n. 119. — Vedi il Sommario storico ec., pag. 117.