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apprensioni in tutti i Francesi più previdenti, nè sappiamo comprendere come il re se ne mostrasse rassicurato nel suo discorso, e rassicurate pure le Camere nella loro risposta.

Avvicinandosi però il banchetto mostro destinato per darsi a Parigi nel giorno 22 febbraio, il governo ne fu allarmato oltremodo, e decise di proibirlo. Incominciaron le discussioni sulla competenza o incompetenza del governo in far ciò. Il comitato direttore invitò la guardia nazionale ad assistervi, ma senz’armi: e la guardia nazionale parve simpatizzare con chi voleva il banchetto. Il ministero quasi che fosse egli che col suo rifiuto fomentasse l’agitazione, venne posto in atto di accusa. Intanto l’agitazione accrescevasi, le prime dimostrazioni appalesaronsi fin dal 22, e le prime barricate vennero erette, finché il giorno 24 Parigi fu in piena sommossa, si sciolse il governo, fuggì la corte, ed un governo provvisorio venne eletto.1

Ecco i nomi degl’individui che lo formarono:

Dupont de l’Eure Presidente del Consiglio
Lamartine Ministro degli affari stranieri.
Ledru-Rollin » dell' interno.
Arago » della marina.
Bethmont » dell’agricoltura e del commercio.
Crémieux » della giustizia.
Subervie generale » della guerra.
Carnot » della istruzione pubblica.
Marie » dei lavori pubblici.
Goudchaux » delle finanze
Garnier-Pagès » Maire di Parigi.
Armand Marrast Segretari.2
Pagnerre
Louis Blanc
Ferdinand Flocon
Albert, ouvrier.


  1. Vedi Sauzet, opera citata, pag. 262 e seg.
  2. Vedi Lamartine, opera citata vol. I, dalla pag. 181 alla pag. 184. — Vedi Documenti del vol. IV, n. 41, 42 e 43. — Vedi il Journal des Débats del 25, 26, 27, 28 e 29 febbraio 1848.