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La pubblica stampa parea quasi tutta collegata a fine di spargere la disistima e il disprezzo su tutte le autorità avvelenando e demoralizzando così tutto il paese. E poteva dopo di ciò andare immune la società da una catastrofe? La Francia è il cuore dell’Europa, e le sue pulsazioni in allora vibravan più forti e più frequenti dell’usato. Enumereremo più sotto le altre cause concomitanti che allo sviluppo di questa catastrofe contribuirono.

Non restava altra speranza di salvezza che l’armata, sulla cui inalterata disciplina e sulla cui fedeltà alla causa dell’ordine pubblico poteva contarsi.

Ma poteva farsi d’altra parte assegnamento sulla efficacia della sua azione riparatrice, in presenza di una guardia cittadina, molti elementi della quale essendo decisamente ostili al governo ed alF ordine delle cose allora esistente, avrebber provocato un conflitto sanguinoso, ed esposto la Francia alle lacrimevoli conseguenze della guerra civile?

Non vogliamo già che per noi si tolga alla civica di Francia il vanto di aver fatto mastra di coraggio, patriottismo, abnegazione e valore, come bene lo palesò nelle famose giornate dì giugno, di cui avremo a parlare. Allora però combattè pro aris et focis contro la minacciante irruzione del socialismo, là dove in febbraio avrebbe dovuto pugnare per sostenere il trono: ma questo trono era talmente tarlato, corroso e bersagliato dalla diuturnità degli attacchi, che ciò’ non poteva assolutamente aspettarsi da lei. La guardia nazionale, tenendosela col popolo, non avrebbe al certo permesso alle soldatesche assoldate di far fuoco su di esso. La forza quindi della truppa di linea sarebbe stata nulla, ed il governo non avrebbe potuto disporne se non a prezzo di accendere la mai sempre detestabile guerra civile, peggiore di tutti i flagelli che il cielo possa riversare sulla misera umanità.1


  1. Vedi Lamartine Histoire de la révolution de 1848. Bruxelles 1849 in-8 pag. 53.