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della rivoluzione di roma | 57 |
lettori, dopo aver parlato della francese rivoluzione che andavasi maturando. Intanto verremo narrando le cose occorse fino al giorno in cui essa si conobbe positivamente in Roma.
Diremo dunque che il 19 di febbraio il Santo Padre sulla proposta della Consulta di stato, accordava un’ampliazione di ruoli per la riserva della guardia civica.1 E aderì pure al concentramento delle truppe sopra determinati punti, e che in vari luoghi venisse aperto un volontario arruolamento.
A sollevare poi la classe indigente manifatturiera consegnò una somma di danaro ai direttori di una colletta per tale oggetto, composta da tre principesse romane, da due nobili romani, e dal padre Ventura.2.
Il giorno 20 del detto mese il pontefice venuto già in cognizione della guerra pertinace che facevasi al papato, al quale altro sostegno non restava (così almeno credevaselo) che la guardia civica, fecela riunire tutta nel gran cortile del Belvedere, ove schieratasi in bell’ordine, il Santo Padre presentatosi colla sua corte al cospetto della medesima dalla sovrastante loggia, le diresse alcune parole le quali noi riportiamo qui sotto estraendole dal Giornale Ufficiale, e ponendovi a riscontro la versione che fece stampare e diffonder subito il partito rivoluzionario, affinchè se ne possan rilevare le discrepanze.
Parole del Santo Padre | Parole del Santo Padre |
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secondo il giornale officiale | secondo il foglietto stampato dal partito rivoluzionario |
È dolce al mio cuore il vedervi riuniti intorno a me e farmi corona; e nel veder voi, veggo l’ordine, la pace; veggo in voi i ne- | Non posso dirvi quanto sia consolato il mio cuore nel vedermi intorno una corona, un’arma conservatrice della pace e dell’ordine. |