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Intanto quantunque ci siam pronunziati costantemente avversi ai circoli, non possiam pretermettere un giusto tributo di lode a chi prese in quei giorni a reggere il circolo popolare, perchè in momenti difficilissimi seppe preservare l’ordine pubblico, nè è a nostra cognizione che accadesse sconcerto di sorta alcuna.

Forse dirassi che ne imposer col terrore. Sia pure. E in tal caso non potrebbe dirsi (e qualcuno lo disse) essere quasi meglio il terrore che ti protegge e ti fa vivere tranquillo, anzichè la debolezza e la compiacenza che ti tengono in un’agitazione continua, e in un inferno costante?

Altro episodio meritevole di essere narrato, fu la proposizione fatta dal Potenziani nel Consiglio dei deputati del 20, onde porgere un atto di rispetto e di omaggio al Santo Padre, per parte della intiera assemblea, in seguito degli accaduti sconcerti; ma il Canino vi si oppose gagliardemente dicendo così: «Non è tempo ancora, o colleghi, di parlare di ringraziamenti, e molto meno di devozione;. è tempo di vedere attivate quelle promesse che il popolo ha ottenuto dal potere.»1 E richiamato alla questione dal Potenziani, soggiunse con forza: «Sono perfettamente nella questione, quando per oppormi ad una compromettente proposizione, rivendico i diritti del vero e legittimo sovrano del nostro paese, del popolo italiano! Ed è inutile che io qui mi accinga a svolgervi un pensiero che grazie a Iddio è quello di tutta Italia, la quale saprà spezgare e Camere e troni, che volessero mettere intralci ai slanci generosi ed energici di questo primo paese del mondo. Io mi oppongo con tutta la forza alla imprudente proposizione del deputato di Rieti.»2 In seguito di ciò la proposizione non ebbe corso.

E così mentre è legge di civiltà e dovere sociale, quando qualche cosa di dispiacente o di sinistro sia acca-

  1. Vedi Ranalli, II vol. pag. 535, terza ediz. di Firenze
  2. Vedi il Supplemento al n. 240 della Gazzetta di Roma.