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della rivoluzione di roma | 491 |
dall’armata d’Italia dovessero essere provvisti di una pensione, l’ottenne, e servì l’Austria per qualche tempo col grado di tenente maresciallo, al quale il governo austriaco avealo innalzato. Fu il Zucchi uno dei generali che il gran capitano teneva in maggior conto, e verso il quale professava una stima ed un affetto speciale.
Dopo aver servito per qualche tempo, siccome dicemmo, l’impero austriaco, domandò ed ottenne il suo ritiro, e si ridusse nei paese natio, ove vuolsi che subisse qualche persecuzione.
Nel 1821 fu messo in prigione dagli Austriaci, e rimase nelle carceri di Milano per quattro anni circa.
Nel 1831 avendo preso parte ai movimenti politici che venner sedati per l’intervento austriaco, fu costretto di emigrare in compagnia di molti altri; s’imbarcò in Ancona per Francia; fu arrestato da un legno austriaco in sull’Adriatico; e condotto prima nelle carceri di Venezia, quindi nel carcere duro di Gratz, venne condannato a morte. Questa pena però, ad intercessione della regina de’ Francesi, gli fu commutata colla prigionia per venti anni nella fortezza di Palmanova. La rivoluzione lombarda lo liberò nel marzo 1848 innalzandolo al grado di governatore di quella fortezza e comandante generale del Friuli. 1 Ristorate più tardi le sorti austriache, Palmanova dovette cedere, e il Zucchi ritirossi di nuovo a Reggio di Modena; ma dopo la capitolazione di Milano del 9 di agosto erasi riparato nella Svizzera, d’onde fu fatto chiamare come abbiam detto di sopra nel settembre dell’anno 1848. 2
È inutile il ripetere le dicerie e le calunnie contro l’onore del Zucchi, che il partito esagerato divulgò per oscurarne la fama. Senza parlare delle pubblicazioni mano-