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bullettini, e per di più facevasi giungere un proclama di Garibaldi del 18 da Genova, col quale in seguito della rivoluzione di Vienna, chiamava di nuovo gl’Italiani alle armi. 1

Riportiamo queste notizie quantunque su cose a Roma estranee, perchè in essa producevano il loro contraccolpo, ed affinchè si possa misurare da ciò la temperie degli spiriti, e considerare in quali momenti difficili venne assunto il potere dal Rossi. Quanto poi al contraccolpo, ricordiamoci della rete che copriva Roma, e non perdiamo di vista che le stesse reti erano dappertutto e che avevan cordoni tali, da essere tutte ad un cenno poste in comunicazione fra loro.

Ritornando al Rossi e alle sue disposizioni pel riordinamento dello stato, troviamo che sotto la data del 6 di novembre venne pubblicato un atto del 20 di ottobre, col quale annunziavasi di aver creato una commissione per richiamare ad esame le leggi, gli usi ed i regolamenti relativi all’ordinamento, all’amministrazione, e al servizio del corpo dei carabinieri.

Ne erano i membri:

Il principe di Palestrina (dell’Alto Consiglio)
Il conte Giuseppe Mastai
Il colonnello Steuart
Il conte Saverio Malatesta
Il colonnello Naselli
Il tenente colonnello Calderari
Il colonnello Farina
Il tenente Fornioni
Il capitano Calvani segretario.2

Altro atto riportò la gazzetta di detto giorno, ma come emanato fin dal 31 di ottobre, e fu la istituzione di una

  1. Vedi il VII Vol. Documenti, n. 19.
  2. Vedi la Gazzetta di Roma del 6 novembre 1848.