Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
482 | storia |
»Le violenze contro uomini che, nati nella comune società, hanno diritto alla comune protezione, sono indegne di un popolo colto e generoso, e ci degraderebbero al cospetto delle altre nazioni, ove non fossero da tutti i buoni altamente condannate e prontamente represse.
»Benchè non compromessa, alla sola minaccia di più gravi disordini, la causa della pubblica sicurezza ha tosto trovato, nel concorso volenteroso della guardia cittadina e in quello delle altre armi, aiuti e garanzie che debbono ispirare, sgomentando ogni sinistro pensiero, la più ferma fiducia nel presente e nell’avvenire.
»Il governo non lascerà impunemente insultare alle leggi e alla civiltà.
»E il popolo romano non cesserà di essere al mondo intero nobilissimo esempio di devozione al sovrano, e di amore alla vera ed onesta libertà, che mai non si scompagna dalla riverenza alle leggi.
»Roma, 25 ottobre 1848.
Il proclama anzidetto e le misure adottate produssero il loro effetto, e la pubblica quiete venne prontamente ristabilita.
Creavasi detto giorno direttore dell’ufficio centrale di statistica il giovane Ottavio Gigli, che lo stesso Pietro Giordani vuolsi che tenesse in conto di elegante scrittore. Era egli noto per quel giornaletto che da vari anni veniva pubblicando sotto il titolo dell’Artigianello, e per altre produzioni letterarie.2