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Il maggior Lentulus veniva promosso lo stesso giorno al posto di sostituto al ministero delle armi.1

I provocatori di disordini riuscirono in quel tempo ad eccitare un conflitto fra civica e popolo contro gli Ebrei, raccolti nei elaustro israelitico. Non ne diamo i ragguagli che potranno leggersi in alcuni giornali di quel tempo.2

Ne parlò pure il Cassandrino del 24 di ottobre.3 E qui vuoisi avvertire che, ucciso l’abate Ximenes, quel giornaletto, conservando il nome, era passato in altre mani, i cui principi apertamente dissentivano da quelli del primitivo estensore. Non è quindi meraviglia se nell’articolo del Cassandrino, contrariamente ai principi della carità cristiana, si eccitasse l’odio contro gli Ebrei.

Dispiacque talmente ai Romani un articolo sì provocante e sì poco consonante colla loro indole generosa, che il numero quarantanove di quel giornale, ih cui era l’articolo provocante e anti-sociale, venne immediatamente sequestrato dall’autorità.4

II ministro Rossi ne fu altamente sdegnato, e con apposito proclama del 25 ottobre censurò acerbamente i disordini commessi nel ghetto, dei quali il Cassandrino si era fatto in certo modo l’apologista, ed annunciò la ferma deliberazione di reprimerli. Talmente bello parve quel proclama, che lo riportiamo per disteso:


Ministero dell’Interno.


«Una mano d’uomini traviati, tratto pretesto da una rissa, nella quale fu immediatamente arrestato l’ebreo feritore, si recò nel Ghetto e commise atti che non sapremmo con nome bastantemente severo indicare.


  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 7 detto.
  2. Vedi l’Epoca del 26 detto, ed il Giornale Romano di detto giorno.
  3. Vedi il Cassandrino del 24 detto, n. 49.
  4. Vedi il VII Vol. Documenti, n. 23 e 24, e vedi il Contemporaneo del 26 ottobre.