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CAPITOLO XVIII.

[Anno 1848]


Come fa accolta dalla opinione pubblica la elezione del Rossi. — Atti del suo ministero per migliorar le cose dello stato, dalla metà di settembre alla metà di novembre 1848. — Anarchia in Livorno. — Il generale Zucchi creato ministro delle armi in Roma. — Cenni biografici sul medesimo. — I rivoluzionari si manifestano chiaramente ostili tanto al Rossi, quanto al Zucchi, e li vituperano entrambi in tutti i modi possibili. — Arrivo del Zucchi in Roma. — Cose che vi operò e sua partenza per Bologna. — Ritorno dello Sterbini e del Canino dal congresso federativo di Torino. — Altre cose occorse sino alla metà di novembre. — Apertura dei Consigli legislativi il 15 di novembre. — Uccisione del Rossi e racconto dello scoppio della cospirazione ordita contro di lui. — Considerazioni sulle conseguenze di questo avvenimento.


L’annunzio del nuovo ministero piacque agli uomini di ordine. Noi non ne enumereremo tutte le frazioni siccome fece il Farini il quale ne moltiplicò per pompa di erudizione le categorie, e v’inserì pur quella dei sanfedisti, che nella sua immaginazione soltanto esisteva. Noi saremo più espliciti, e francamente diremo che tutti quelli che volevano un governo accompagnato dall’ordine, applaudirono alla scelta del Rossi. Chi non aspirava che al disordine e allo scompiglio, lo esecrava e lo malediva; e agglomerando in un fascio, uomo, dottrina, abilità e carattere, disapprovava la scelta e l’avversava rabbiosamente.

I papalini puri però, i moderati, i così detti oscurantisti non formavano un partito compatto, e se furon notevoli in qualche cosa, fu in quella di non essere stati buoni a nulla. Non buoni a fare, meno ancora a parlare, purché avessero le loro paghe e salva la persona, gover-