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Fra i giornaletti nuovi della prima quindicina di settembre sono da annoverare i seguenti:

Il Biricchino
La Commedia
Il Diavolo Zoppo
La Frusta
Il Lanternino del diavolo
Il Mentore
Il Rugantino
Il Tedesco.


Ma il Don Pirlone intanto colle sue quanto spiritose altrettanto maligne caricature era surto per ecclissare tutto il resto; e col porre in ridicolo e papi e sovrani e ministri e diplomatici e le capacità e le incapacità, veniva disponendo assai tristamente lo spirito pubblico e spianando la via a que’ mutamenti, che avvennero in progresso di tempo. La pubblicazione del Don Pirlone persuase i più increduli che se nella Roma dei papi un giornale di quella natura non poteva impedirsi, il governo era divenuto uno scheletro vestito, e la rivoluzione aveva trionfato completamente. In una parola ad onta dei puntelli, l’edificio secolare e venerando delle somme chiavi se non veniva rovinando del tutto, riceveva tali percosse da rimanere per lunga pezza intronato. I governi è vero che poi si rialzano; ma rialzati che siano, si rialza pur ella, dopo tante ferite, la morale pubblica?

Rammentiamo però sempre che il giornalismo, serio o burlesco, venne alimentato quasi tutto da penne non romane che fecer di Roma mercato turpe e infame bordello.

Intanto il 7 di settembre il ministro delle finanze Lauri emetteva una ordinanza sull’affrancazione dei canoni, per la quale si accordava una proroga di sei mesi.1


  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 9 settembre 1848.