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CAPITOLO XVII.

[Anno 1848]


Stato dell’opinione in Roma nella prima quindicina di settembre. — Stato incomposto delle cose in Italia. — Perturbamenti di Livorno. — Messina presa dai regi. — Giornaletti in Roma. — Comparsa del Don Pirlone. — Pellegrino Rossi forma il nuovo ministero. — Cenni biografici sul medesimo, sue opinioni e suoi principi politici. — Sua predilezione per la lega dei principi in Italia. — Progetto sulla medesima compilata dall’abate Rosmini e rigettato dal Piemonte. — Rottura dei negoziati col Piemonte per la lega in seguito della rinuncia del Rosmini. — Rivelazione di Pier Silvestro Leopardi, amico del Rossi e partigiano ancor esso della lega, che trovavasi in Roma in quel tempo. — Consideramenti sul Rossi.

La chiusura delle Camere legislative venne opportunamente a sollevare i deputati che quasi tutti appartenendo alle provincie dello stato, ebbero agio di recarsi a rivedere le loro famiglie nella stagione propizia per gli ozi campestri.

Siccome però nella parte dispositiva del decreto di proroga delle Camere era prescritto che la commissione di finanza dovesse rimanere, così essa proseguì ad occuparsi di studi amministrativi, ed a lode del vero, lofecer tutti con coscienza ed abilità. Un Delfini, un Manzoni, un principe Annibale Simonetti ed un avvocato Lunati rifulgevano in quella eletta di uomini valenti in materia finanziaria, ed i loro lavori rimasero e rimarranno pei posteri, e, se consultati, servir potranno di scorta, di lume e di ammaestramento.

L’assenza delle sedute dei corpi legislativi e la mancanza della lettura! delle discussioni lasciarono un vuoto notevole, sicchè da un lato cessata la guerra nel campo, cessate le battaglie parlamentarie dall’altro, l’epoca che