Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
della rivoluzione di roma | 441 |
»Sopravvennero quindi le grandi vicende di Europa, alle quali tennero dietro i fatti e la guerra d" Italia. Il Santo Padre, sempre coerente a se stesso, con grave suo sacrifizio si mostrò alieno dal prender parte alla guerra, senza però trascurare tutti i mezzi pacifici per ottenere il primo intento che si era prefisso. Ma questa condotta ispirata dalla prudenza e mansuetudine, non ha impedito con sua grande sorpresa l’ingresso nei suoi stati ad un’armata austriaca, la quale non ha dubitato di occupare alcuni territori, col dichiarare che l’occupazione era in via temporanea. È dunque necessario di far conoscere a tutti come il dominio della Santa Sede venga violato da questa occupazione, la quale, con qualunque intendimento sia stata intrapresa, non poteva mai giustamente eseguirsi senza preventivo avviso e necessario consenso.
»In sì dura necessità, nella quale si vuole mettere dalla forza de’ nemici esterni, e dalle insidie dei nemici interni, il Santo Padre si abbandona nelle mani della divina Giustizia che benedirà l"uso dei mezzi da adoperarsi secondo che le circostanze richiedono; e mentre per mezzo del suo cardinale segretario di stato protesta altamente contro un simile atto, fa appello a tutte le amiche potenze, affinchè vogliano assumere la protezione di questi stati per la conservazione della loro libertà e integrità, per la tutela dei sudditi pontifici, e sopratutto per la indipendenza della Chiesa.
»Dato dalla segreteria di stato, questo dì 6 agosto 1848.
Abbiamo riportato questa protesta secondo il foglietto che circolò in città e che tutti lessero, affinchè si notasse che nella intestazione si parla di Sua Santità Pio IX, ma che la qualifica di papa era rimasta nella penna. Quanto al testo, lo confrontammo col Giornale romano e colla