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della rivoluzione di roma | 437 |
CAPITOLO XVI.
[Anno 1848]
Risposta alle osservazioni di Farini sull’atto del Santo Padre del 2 agosto 1848. — Effetti prodotti dal proclama del general Welden del giorno 3. — Protesta del Cardinal Soglia del giorno 6. — Proclama allarmante del ministro delle armi Campello. — Discorso del principe di Canino in apologia della influenza del papato. — Nuovo ministero Fabbri. — Il ministro Campello licenziato. — Sterbini e Ciceruacchio chiedono l’intervento francese all’ambasciatore di quella repubblica. — Il Cardinal Marini, il principe Corsini ed il principe Simonetti destinati per una missione straordinaria presso il generale Welden. — Il conte Guarini sostituito al Simonetti rinunziatario. — Sollevazione di Bologna contro gli Austriaci il giorno 8 di agosto e discacciamento dei medesimi. — Condizioni dell’armistizio Salasco fra il Piemonte e l’Austria. — Mali umori che eccitò. — La guerra dei popoli decretata in luogo della guerra regia. — Affratellamento di tutti i circoli italiani iniziato dal circolo romano. — Sviluppo delle idee repubblicane. — Altre cose accadute nel mese di agosto. — Disposizioni di resistenza agli Austriaci. — I legionari romani ricevuti dal Santo Padre e suo discorso. — La deputazione inviata al generai Welden viene a parlamento con lui e ottiene il ritiro delle truppe austriache. — Onori funebri in Roma al colonnello Del Grande. — Commissariato pontificio in Bologna. — Decreto di proroga delle Camere legislative. — Festa di san Giuseppe Calasanzio in san Pantaleo il 27 di agosto. — Discorso del pontefice in quella occasione. — Riflessioni sul medesimo.
Lo storico Farini prende a criticare l’atto del pontefice del 2 di agosto, che abbiam riportato nel capitolo precedente, perchè contrario alle dottrine e consuetudini costituzionali, e inducente il medesimo a scendere in polemiche co’ suoi oppositori. E poi soggiunge: «Ma nessuna strana cosa era strana in quel singolare principato, singolare governo, singolarissimo tempo.1
- ↑ Vol. II, pag. 277.