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natici veri e simulati, i quali ad ogni istante costringevamo a ricevere indirizzi e deputazioni, ed a queste o a voce o in iscritto rispondere.

Nè tralasciava pur anco di occuparsi alacremente dei gravi negozi della Chiesa; e di fatti il 3 di agosto venne sottoscritta la convenzione definitiva fra il cardinale Lambruschini pel papa, ed il conte Bloudoff per l’imperator delle Russie, colla quale si dava un regolamento stabile agli affari ecclesiastici di Russia e Polonia.1

Dicemmo più sopra che coll’atto del 2 agosto veniva annunziato dal Santo Padre di aver chiamato il conte Odoardo Fabbri per la composizione del nuovo ministero.

Non sarà quindi discaro ai nostri lettori che diamo alcuni brevi cenni biografici su quest’uomo.

Era il conte Edoardo Fabbri di Cesena. Godeva fama incontaminata per onestà ed onoratezza; ma era in voce di aver sempre professato e di professar tuttavia caldi sensi italiani.

Quanto agli antecedenti della sua vita politica ricaviamo dalle Memorie storiche della rivoluzione romana di Francesco Gigliucci che il 16 marzo del 1831 quando la rivoluzione era già al suo termine, veniva nominato dall’avvocato Vicini presidente del governo provvisorio di Bologna, a vice prefetto per Cesena;2 e che antecedentemente nella sentenza del Cardinal Rivarola era stato condannato alla detenzione perpetua: ciò che direbbe abbastanza non essere stato il Fabbri in quei tempi da annoverarsi fra i devoti del papato. Il Gualterio ancora racconta presso a poco le stesse cose.3


  1. Vedi Motu-propri n. 53. — Vedi Moroni Dizionario art. Polonia pag. 76 del vol. 54.
  2. Vedi Gigliucci, Memorie storiche della rivoluzione romana, vol. II, pag. 65, Roma 1852.
  3. Vedi Gualterio, Gli ultimi rivolgimenti italiani. Firenze, Le Monnier, vol. I pag. 44, 1850.