Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
della rivoluzione di roma | 429 |
quella legge che Voi stesso avete sancita; fidate nella religione nostra, nell’amore che vi portiamo, ch’è pure esso una religione: soccorrerci, soccorrete l’Italia in nome di Dio!... Noi riputiamo necessario di chiamare alle armi un sufficiente numero di volontari; di mettere in moto le guardie cittadine, di condurre sotto i vessilli di Vostra Santità una legione straniera, di fornire il tesoro dello stato di mezzi straordinari. Noi siamo risoluti ad ogni sacrifizio, perchè vogliamo risolutamente salvare a Voi lo stato e la gloria, l’indipendenza all’Italia, a tutti l’onore; e vogliamo salvarvi lo stato anche dalle intestine discordie e dall’infauste sovversioni, le quali ne minacciano, se noi non indirizziamo a bene l’entusiasmo popolare, e se Voi coll’autorità vostra non avvalorate la nostra.
»Deh ascoltate, o Beatissimo Padre, la voce dei vostri devoti figli; deh non vogliate, che regnante Pio IX, la memoria di un disastro dell’esercito italiano s’aggravi sulla nostra coscienza come un rimorso.
» G. B. Sereni |
La Santità Sua diede ai deputati la seguente risposta:
«Piacemi nelle vostre parole l’aver sentito nominare lo Statuto fondamentale, ed è appunto per questo che appellando io allo stesso Statuto, mi viene dal medesimo suggerita la risposta alle vostre domande. Voi mi richiedete grandi e straordinarie provvidenze, le quali debbono essere esaminate dall’Alto Consiglio prima che io ve ne dia la risposta. Intanto mi piace di prevenirvi o signori, che le armate non s’improvvisano. Il gran capitano del