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CAPITOLO XV.

[Anno 1848]


Incompatibilità del governo costituzionale in Roma. — Disposizioni per festeggiare il ritorno dei legionari romani. — Loro ingresso il 25 loglio. — Alloggiano al Gesù in ispreto degli ordini del principe Doria ministro delle armi. — Sua rinuncia. — Gli succede il conte Pompeo di Campello. — Arrivo in Roma di tutti i capi degl’insorti napolitani delle Calabrie. — Loro protesta. — Il ministero Mamiani vacillante sempre. — Tentativi abortiti per avere un ministero con Pellegrino Rossi alla testa. — Tripudio in Roma il 30 di luglio pel creduto successo dei Piemontesi a Sommacampagna e Custoza i giorni 23, 24 e 25. — L’indomani il tripudio convertissi in tristezza per le notizie certe della rotta delle loro armi, e ritiro della notificazione del Cardinal vicario che permetteva il Te Deum. — Servizio funebre in san Lorenzo in Lucina per l’abate Ximenes ucciso proditoriamente. — Insulti al presidente del Consiglio dei deputati avvocato Sereni. Sua rinunzia e partenza. — Rinunzia del professore Orioli all’ufficio di deputato. — Rinunzia e ritiro definitivo del ministro Mamiani. — Torbidi in Roma in sui primi di agosto. — Indirizzo dei deputati al Santo Padre e sua risposta. — - Il conte Odoardo Fabbri di Cesena eletto ministro dell’interno in sostituzione del Mamiani. — Cenni biografici sul medesimo. — Capitolazione di Milano il 5 agosto. — Pericoli corsi da Carlo Alberto per parte dei demagoghi. — Ingresso degli Austriaci in Milano il 6. — Sottoscrizione dell’armistizio Salasco il 9 di agosto 1848.


Saremmo ben lieti se un giorno la nobilissima nazione inglese (a molti individui della quale non crediamo essere ignoti) leggerà queste pagine.

Vedrà e toccherà con mano che la costituzione in Roma è del tutto impossibile. Ov’è qualche scoglio può evitarsi navigando; ma ove son tutti scogli, come si può mai navigare? La costituzione in Roma è la via che conduce difilato alla repubblica, perchè in Roma, non dobbiamo