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richiesta; facendo intendere che se quel preside credesse opporsi, come sarebbe del suo diritto, non si asterrebbe da ulteriori ostilità. Ed a qual segno sia giunta la violenza, ognuno può conoscerlo dai termini del presente paragrafo della lettera del principe Lichtenstein, trascritto testualmente:

»A monsieur le comte de Lovatelli, Pro-Legat de la ville de Ferrare.

»D’après le refus que vous m’avez fait de vous prêter à me livrer l’approvisionnement de deux mois pour la citadelle, je me vois dans la nécessité de vous déclarer que j’attends incessamment la réponse décisive sur ce point, ayant disposé qu’en cas de refus j’aurais recours aux mesures coercitives pour obtenir mon but par tous les moyens qui sont en mon pouvoir.

»Ferrare, 14 Juillet à minuit.

»Pei quali atti di flagrante violazione dei legittimi diritti della Santa Sede, Sua Santità ha già ordinato, che nei modi e forme legali si faccia solenne protesta alla corte austriaca, da comunicarsi a tutti i governi; riserbandosi a prendere tutte quelle deliberazioni che secondo le circostanze stimerà opportune ed efficaci per tutela della conservazione e della indipendenza degli stati pontifici.

»Dopo queste dichiarazioni che faccio a vostra eccellenza per ordine espresso della Santità di Nostro Signore sono persuaso ch’ella ne renderà consapevole la sua corte.

»Ed intanto con sentimenti di distinta considerazione mi dichiaro,

»Di vostra eccellenza,

»Roma, 18 luglio 1848.


  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 18 loglio 1848. — Vedi il Labaro del 19 detto. — Vedi il Farini, vol. II, pag. 264.— Vedi il vol. VI, Documenti, n. 78.