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400 | storia |
»Dopo che la Santità di nostro Signore, nell’immenso affetto col quale ha più volte dichiarato di abbracciare tutti i popoli cristiani, in mezzo al generale commovimento europeo, fra le grida e gli atti di guerra di tutta Italia, infiammata, da spiriti di nazionalità, non curando riguardi ed interessi temporali, aveva protestato di non volere far guerra in quei momenti ed in quelle circostanze; dopo che.a fine degno del suo supremo sacerdozio aveva spedito un legato a sua maestà sarda, ed alla corte austriaca, la Santità Sua apriva il cuore a speranze di vicina pace.
» Ma oggi con grave sorpresa e profondo cordoglio ha appreso come le truppe austriache, dopo avere ai passati giorni posto impedimento alla navigazione ed ai transiti sul Po, attentato alla vita ed alla libertà di alcuni battellieri pontifici, e sequestrati battelli pontifici, abbiano passato il Po nella notte dei 13 ai 14 corrente; ed abbiano senza verun preventivo ufficio, violato l’indipendenza del territorio della Chiesa.
» Alla quale manifesta lesione dei diritti di cui Sua Santità è geloso custode, hanno tenuto dietro atti di aperta ostilità e nimicizia. Perchè agli abitanti di Lagoscuro è stato dal maggiore austriaco del 4° reggimento dragoni, in nome del principe generale de Lichtenstein, fatta minaccia d’incendio in quattro punti del paese, se avessero fatto prova di resistenza; perchè in ordinanza guerriera, da tre punti le truppe austriache hanno invaso lo stato della Santa Sede in numero di sei in sette mila; occupati Pontelagoscuro e Francolino; ed in fine si sono avanzati, nelle ore pomeridiane del giorno 14, fino alla spianata posteriore della pontificia fortezza di Ferrara. Quivi giunti, gli atti di violenza hanno assunto gravità maggiore, essendo diretti contro il rappresentante superiore del nostro governo in quella provincia; al quale il principe Lichtenstein ha militarmente imposto di mandare vettovaglie, e di prepararsi a dare ogni altra cosa di cui si faccia