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Si videro in quel giorno, ed in gran numero, le prime coccarde coi tre colori italiani, segno che ormai la rivoluzione avvicinava» al suo compimento.

Possono leggersi a piè di pagina i nomi dei giornali che parlarono della festa del 3 febbraio 1848.1

Lo stesso, giorno 3 febbraio il principe di Piombino colonnello del terzo battaglione civico, dovette recarsi alle carceri nuove per togliere uri civico che vi em stato condotto perchè imputato di qualche delitto, e con ordine superiore consegnarlo nel forte di castel S. Angelo. Si attribuì il motivo di questa traslazione a pretesi oltraggi fattigli dagli altri carcerati. Fosse o non fosse ciò la verità, fu savio divisamento il toglierlo di colà onde far cessare un principio di effervescenza che si andava manifestando, tanto più che il carceramento aveva avuto luogo per ordine del Cardinal vicario.2 Ne parla anche il Farini nella sua storia.3

Ed in quel giorno stesso partì per Napoli lord Minto, del quale abbiam parlato lungamente sotto la data del 3 novembre 1847.

Facemmo menzione in fine del capitolo XXIII del primo volume di un rapporto di monsignor Morichini ministro delle finanze, sullo stato presente e futuro di questo ramo importantissimo dell’amministrazione della cosa pubblica.

Non era lusinghiero, secondo quel rapporto, lo stato presente, risultando dal medesimo un deficit di oltre un milione di scudi romani, il quale poteva però essere alleggerito in futuro mediante la proposta che faceva di alcuni miglioramenti.


  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 4 febbraio 1848. — Il Contemporaneo del 5 detto pag. 57 e 58. — La Rivista del 10 pag. 10. — La Pallade num. 159.
  2. Vedi la Pallade num. 158 in un articolo intitolato l'Umanità riscattata.
  3. Vedi Farini nel vol. I, pag. 335.