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Che seppure talvolta le simpatie o antipatie de’ partiti han provocato qualche perturbazione popolaresca, mai i corpi armati non vi si son veduti frammisti; e quando ciò pure fosse accaduto (come accadde talvolta in Ispagna e in Francia nei tempi moderni), perduto il carattere di dimdstrazione pacifica, avrebbe assunto quello di politico rivolgimento.

Queste verità inconcusse eran così poco sentite dai nostri civici, che molti di essi, meno per mai volere che per inesperienza, preser parte alla dimostrazione in favore del Mamiani. In questo argomento basti per ora, perchè dovrem ritornarci nel mese successivo.

Proseguiva intanto quell’aspra guerra a parole di cui parlammo, fra la Pallade e il Labaro. Rivoluzionario il primo, progressista cattolico il secondo giornale. Il delitto del Labaro cui burlescamente piacevansi di chiamare Don Labaro, era quello di avere assunto le difese del cardinalato nella questione del ministero degli affari esteri secolari. E come il corpo dei cardinali sopratutto era in uggia ai liberali, sfogavansi questi da quando a quando per far comprendere le loro antipatie, col gridare: viva Pio IX solo.

Ed è a rammentarsi essere giunta a tale punto cotesta disistima o avversione, che come già dicemmo, lo stesso padre Ventura quantunque pronunziatissimo promotore dell’italico risorgimento, cadde in disgrazia ai liberali per avere nel marzo, quando elaboravasi lo statuto, divulgato per le stampe un suo scritto ove sosteneva che i cardinali costituivano di diritto e di ragione la Camera dei pari.1

Se dunque nel marzo, a cose meno scomposte ed in tempo in cui gli umori non avevan fermentato, come fermentarono dopo la famosa allocuzione, era già un delitto imperdonabile il parlare di cardinali, quanto maggiore non doveva essere nel giugno questa antipatia, perciocchè alla ìoró influenza si attribuiva in parte quell’atto? Poche pa-

  1. Vedi padre Ventura, Sopra una camera di pari nello stato pontificio, Roma, Zampi, in-12. nel Voi. IX, n. 8 delle Miscellanee.