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della rivoluzione di roma | 371 |
- Avvocato Marcantonio Ridolfi
- Monsignor Ignazio Alberghini e
- Michele Adriani,
Sua Santità nominò per surrogarli:
- Monsignor Francesco Pentini
- Avvocato Luigi Ciofi
- Avvocato Luigi Santucci. 1
La tiepida dimostrazione al pontefice del giorno 17 trovò una facile spiegazione nella contrarietà ogni giorno più manifesta del medesimo verso i ministri Mamiani e Marchetti, della cui rinunzia e specialmente di quella del primo, fortemente temevasi. E siccome il Mamiani aveva un partito potente nella borghesia, amante di novità, nella scolaresca e in tutti coloro cui andava a sangue l’abbassamento della chieresia, così tutti quelli che gli eran devoti, non solo si astennero dal festeggiare il pontefice, ma adoperaronsi attivamente affinchè altri noi facesse. Che anzi per dimostrare al Mamiani le lor simpatie, organizzarono per la sera del 19 una delle solite ragunate di piazza con torce, stemmi, iscrizioni, cui si unirono anche i circoli e buona parte della guardia civica. 2
Sembrò a molti cosa irregolare non solo ma esorbitante quel continuo avversare l’autorità nell’esercizio di quelle prerogative che competevanle. Imperocchè la presenza della civica in dimostrazioni siffatte vale quanto forzar la mano al potere, e forzar la mano anche in quelle cose ch’erasi riservate, equivaleva a volersi prendere tutto per se e lasciare un bel nulla al sovrano.
Egli è cosa ovvia negli stati costituzionali di subire le crisi ministeriali senza dar luogo a simili dimostrazioni.