Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. II).djvu/373


della rivoluzione di roma 367

condotta del general Durando comandante le truppe pontificie nel Veneto scritti da lui medesimo e dedicati ai prodi di Vicenza1 Ma non basta. Esecravansi perfino da molti il Balbo, il Gioberti, il d’Azeglio, e tutti quelli della così detta parte mezzana quantunque fossero stati i promotori dell’italico risorgimento.

Nè si creda già che questi sdegni fossero originariamente romani. Eran le prime rampe di quel fuoco repubblicano che covava sotto la cenere e che veniva eccitato dallo Sterbini, dal Canino, dal Masi, dal Dall'Ongaro ed altrettali, nemici giurati del nome sabaudo sol perchè volevano che la repubblica romana potesse assidersi sulle rovine del piemontismo in Italia, e servire di centro ad una repubblica italiana.

Del re di Napoli poi diremo soltanto che quanto il dizionario della nostra bella lingua italiana somministrava di epiteti per biasimare e vilipendere l’altrui condotta, tutto contro di lui acerbamente riversavasi. Re bomba, o re bombardatore era l’epiteto per eccellenza, cui accodavansi quelli di tiranno, spergiuro, fedifrago, traditore ed infame. E sotto questi auspici di disprezzo, maldicenza ed ignominiosa calunnia, i quali sono dissolventi della umana società, pretendevasi di fondare il regno dell’Italia una, libera, indipendente..

Giunse a tal punto la maldicenza giornalistica, che la stessa Gazzetta di Roma scritta sotto gl’influssi del Mamiani, disapprovava il linguaggio contro il re di Napoli.2

Intanto quella peste ch’è stata sempre il flagello degli Italiani, il municipalismo, e le discordie intestine venivano estollendo arditamente il capo e preparavano al comun nemico quel trionfo cui il sospetto e la maldicenza tracciavano la via.

Con simili preliminari quale interesse poteva prendersi per gli atti e le discussioni del romano parlamento? Deside-

  1. Roma 1 agosto 1848, volumetto in-8 di 60 pagine — Vedilo nel vol. IV delle Miscellanee, n. 18.
  2. Vedi la Gazzetta di Roma dell’8 giugno 1848, pag. 417.