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Seguiva poi il corteo dei cocchi di gala con entrovi i membri dell’Alto Consiglio, e poscia venivan quelli dei deputati, ai quali facevano ala egualmente le guardie civiche.

Vedevansi appresso:

I vessilli di tutti gli stati italiani, seguiti da alcuni di stati esteri.

Quelli dei quattordici rioni di Roma coi respettivi deputati.

In fine tutti i circoli colle loro insegne.

La città era in festa. Alcuni palazzi erano decorati di tessuti ad arazzo. Tutte le finestre avevan parati; alcune gli stemmi della italiana indipendenza. Una quantità immensa di persone erasi accolta in sul passaggio dalla piazza del Popolo a quella della Cancelleria.

Giunse il corteo vergo le dieci e mezzo a san Lorenzo in Damaso. Quivi scesero i membri dei due Consigli per ascoltarvi la messa dello Spirito Santo. Dopo di che recaronsi nella sala contigua destinata alle adunanze.

Era già presidente eletto da Sua Santità per l’Alto Consiglio monsignor Carlo Emanuele Muzzarelli, e vice presidenti il principe don Pietro Odescalchi ed il conte Giuseppe Pasolini.1

Il Consiglio dei deputati scelse allora il suo presidente per anzianità in persona del deputato per Saludecio Basilio Albini. Poscia entrambi i Consigli scelsero i loro segretari.

Imbussolati quindi i nomi tutti dei membri dei due Consigli, si estrassero a sorte sei di ciascuno per formare le due deputazioni destinate a ricevere il cardinale Altieri delegato di Sua Santità.

A mezzo dì il castel sant’Angelo con cento colpi di cannone annunziò l’arrivo del delegato pontificio il quale era partito dal Quirinale, discendendo la via delle tre Can-

  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 5 giugno 1848, pag. 406.