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della rivoluzione di roma | 347 |
CAPITOLO XIII.
[Anno 1848]
Apertura dei Consigli legislativi il 5 giugno. — Discorso del cardinale Altieri. — Discorso del conte Mamiani letto il 9 nel Consiglio dei deputati. — Dissenso fra il Santo Padre e il Mamiani sul detto discorso. — Il ministro degli affari esteri secolareschi conte Marchetti, mal veduto in palazzo. — Reluttanze papali. — Il Labaro entra in lizza, e ne dà la spiegazione. — Risposta dell’Epoca. — Disastri della guerra di Lombardia. — Resa di Vicenza. — Capitolazione di Padova, di Treviso e di Palmanova. — Malumori in Roma. — Sospetti contro Carlo Alberto e contro i generali Durando e Ferrari. — Divisioni degli animi. — Calunnie, maldicenze, tepidezze pel reggimento costituzionale. — Freddezza in Roma per l’anniversario della elezione del pontefice. — Risposta smentita dell’imperatore d’Austria alla lettera del papa. — Il deputato Orioli accusa in parlamento il ministero di avere iniziato una politica di separazione. — Fine di giugno. — Prime notizie avutesi in Roma della sommossa dei socialisti a Parigi.
Il giorno 5 di giugno aveva luogo la solenne apertura delle Camere legislative o parlamento dello stato pontificio, nelle sale del palazzo della Cancelleria.
Alle ore otto circa antimeridiane recaronsi i membri di ambedue i Consigli nelle sale destinate alla pubblica esposizione delle belle arti sulla piazza del Popolo, e di là alle nove e mezza mossero per recarsi al palazzo sovra indicato.
Aprivano la marcia un drappello di dragoni a cavallo con banda musicale, uno di carabinieri a cavallo, ed uno di guardie civiche.
Veniva quindi il senato romano fiancheggiato da altre guardie civiche.