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326 | storia |
di altri ottocento volontari e del 2.° battaglione del 10.° reggimento di linea.1
Il 25 aprile sotto gli auspici del ministero liberale di Carlo Troia, partì per la via di terra da Napoli la prima divisione dell’esercito napoletano per la liberazione della Lombardia.
Essa componevasi di
- 8 battaglioni di fanteria
- 1 batteria d’artiglieria
- 2 compagnie di zappatori
- 2 ambulanze.
Era preposto a comandarla il generale conte Giovanni Statella. Partiva il 27 sopra cinque fregate a vapore, due a vela ed una corvetta.
La seconda divisione era composta nel modo seguente:
- 7 battaglioni di fanteria
- 1 batteria d’artiglieria
- 1 compagnia di zappatori, sotto il comando del brigadiere Carlo Nicoletti; più
- 1 reggimento di lancieri
- 2 reggimenti di dragoni, sotto il comando del colonnello Marc’Antonio Colonna.
Duce supremo di tutte queste milizie era il generale Guglielmo Pepe, direttore in capo della rivoluzione del 1820, il quale, bandito dal regno fin da quell’epoca, vi era rientrato da pochissimo tempo.2
Tutte queste milizie, fra linea e volontari, formavano un effettivo di quattordici a quindici mila uomimi. Lunghe furon le loro marce, indecise le mosse, incerto e sconnesso il comando.
Circa la metà di maggio molte di quelle milizie erano a Bologna, altre a Ferrara, altre tuttavia in cammino.