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Null’altro avendo a dire del canonico Ambrosoli, passeremo a rammentare che il 19 di maggio venne sottoscritto da Sua Santità il chirografo pontificio per assoggettare ad ipoteca due milioni e mezzo di scudi di beni ecclesiastici in garanzia dei boni del tesoro emessi. In giugno, come diremo a suo tempo, si dette l’elenco di detti beni.

Il detto giorno recaronsi al Santo Padre i battaglioni civici 10°, 11° e 12° secondo l’autorizzazione avutane, per tributargli l’atto di ossequiosa sudditanza. La Santità Sua diresse loro le seguenti parole, che, pretermesse dagli altri storici di cose contemporanee, crediamo, stante la loro importanza, di dover riportare:

«Accetto con immensa gratitudine i sentimenti esternati dal vostro comandante, che se saranno scolpiti nel cuore di ognuno, non mancherà mai di raggiungersi lo scopo per cui è stata istituita la guardia civica, cioè l’ordine e la tranquillità pubblica. In quest’oggi la vostra presenza mi solleva, e mi fa dimenticare il peso di tante angustie.

»Credo opportuno di rammentarvi in quest’occasione che per acquistare la vera popolarità, l’unico mezzo si è quello di sostenere l’ordine pubblico, di dare esempio di obbedienza alle leggi, e di adempimento de’ propri doveri. Chiunque credesse d’acquistarla con altri mezzi mai raggiungerebbe lo scopo. Ne volete un esempio? Ricordate i fatti testè avvenuti nel settentrione d’Italia? Quei tali che non dall’ordine mossi ma dal proprio fervore sospinti e dagli altrui suggerimenti, intendevano di acquistare una popolarità. Ebbene? Questi giovani ritornano !!.... Ma non voglio trattenermi in pensiero che attrista il mio cuore testè sollevato dal discorso del vostro comandante.

» I recenti avvenimenti in due capitali di Europa, una a 150 miglia da noi distante, e l’altra della quale avrete forse iersera o sta mane inteso a parlare,1 danno al-

  1. Si allude agli avvenimenti di Napoli e di Parigi del 15 maggio.