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nello del II battaglione civico, e questo venne per qualche mese tenuto dal commendator Francesco De Rossi.

Avendo però in sui primi di maggio rinunziato il De Rossi, si pronunziò in tutti i militi di quel battaglione il desiderio di averne a capo il principe Torlonia fratello del colonnello defunto.

E desiderando il principe anzidetto che la elezione della sua persona venisse dal battaglione stesso, anzichè dall’autorità che al medesimo l’imponesse, furon condotte le cose in modo, che il Santo Padre annuì graziosamente alla richiesta del battaglione ed ai desideri del principe, perchè con un ordine del giorno del ministro delle armi principe Aldobrandini, in data del 10, se ne dette il grato annunzio ai militi.1

In seguito di ciò il giorno 16 di maggio il principe Don Alessandro Torlonia venno eletto con tripudio universale a colonnello del secondo battaglione civico del rione Trevi, e la sera del 21 venne festeggiata questa elezione con una luminaria al quartiere sulla piazza dei santi Apostoli.2

Dobbiamo ora rammentare che in proposito degli effetti della famosa allocuzione del 29 aprile, accennammo ai clamori sopra tutto delle madri di que’ militi ch’eran partiti pel campo, clamori eccitati dal timore ch’essendo fatti prigionieri dal nemico, fosser trattati come assassini o pirati. Narrammo la spedizione del Farini al campo di Carlo Alberto, affinchè questi consentisse di prenderli sotto il suo comando, e così ne assicurasse la vita in caso di disastro. .

Ora diremo che il 17 di maggio si ebbe l’annunzio formale dell’adesione di Carlo Alberto mediante un ordine del giorno del general Durando, che venne inserito nella Gazzetta di Bologna del giorno 14.3


  1. Vedi il V vol. Documenti n. 116, A.
  2. Vedi l’Epoca del 22 maggio, pag. 226.
  3. Vedi il V vol. Documenti, n. 124.