Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
della rivoluzione di roma | 305 |
ciera nelle acque del Veneto per difendere da qualunque attacco l’antica Signora dell’Adriatico, e proteggere le coste Italiane.
............
» Il Ministero: |
Queste notizie confortavano coloro cui andava a grado la guerra contro l’Austria e colla cooperazione di tutti i principi italiani. Da questo lato pertanto le cose di Napoli andavan per essi, come suol dirsi, a vele gonfie.
Quanto a Roma, oltre alle disposizioni che non ostante le dichiarazioni pacifiche del pontefice eran sempre bellicose, si aggiungeva il fatto gravissimo che l’ambasciatore austriaco conte Lützow n’era partito il giorno 16;2 e la Pallade n’esultava, e poneva una rimunerazione di cento scudi a chi le avesse assicurato se era o no in Roma. Il Don Pirlone poi in epoca posteriore alludendo a questo avvenimento, vi consacrava una vignetta trivialissima sotto la quale leggevasi: gnà svignassela sor gobbo. E chi pronunziava queste parole invereconde era il tristamente famoso Ciceruacchio.3
E pure la famiglia del conte Lützow, padre, madre e figli, accoglieva in sè tutto ciò che in fatto di amabilità, di bontà e di beneficenza potesse desiderarsi. Considerando però a sangue freddo ciò che accadeva in Roma,