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Era l’Orioli nativo di Vallerano nel Viterbese.1 Aveva figurato come uno dei capi del movimento del 1831 in Bologna. Prese parte ancor esso nel decretare la decadenza dei papato dal governo degli stati romani, e come uno dei 33 eccettuati dall’amnistia di quei tempi, avea vissuto in esilio nelle isole Ionie.

Gli si schiuser le porte di Roma per l’atto del perdono del 1846, e vi pose stanza colla sua famiglia; e ripudiata quasi del tutto la esagerazione dei principi passati, recitava in Roma la parte di moderatore delle idee esorbitanti, onde era venuto piuttosto in uggia che in ammirazione a quegli uomini che guidavano il movimento del giorno. Pur tuttavia era sempre il sapiente fra i liberali, e versatissimo in ciò che si attiene ai governi rappresentativi, avea divisato di mettere a profitto le sue dottrine, istituendo una specie di scuola di costituzionalismo.

A tal effetto fino dall’11 di aprile emise una circolare o indirizzo per la formazione di un comitato elettorale in Roma, perchè potessero affluirvi quelli fra i Romani che desiderassero di essere ammaestrati in cosiffatte materie.2

Anche l’avvocato Petrocchi erasi associato in qualche modo alla impresa pubblicando in forma di dialogo alcune istruzioni nel giornale l’Epoca.3

In seguito di ciò vi era stata fin dal 21 del mese di aprile una riunione nelle sale del casino dei commercianti, dei vari circoli di Roma per la elezione dei deputati, e fu, come dicemmo più sopra, proposta dall’Orioli. In quella occasione il Mamiani venne incaricato di compilare (come parlando di lui abbiam raccontato) il programma chiamato sempre, volente o disvolente l’autorità, il programma Mamiani, e che costituì, per così dire, il codice o regola di condotta del partito costituzionale in Roma.4


  1. Vedi il Contemporaneo del 5 aprile 1848.
  2. Vedi l’Epoca dell’11 aprile 1848.
  3. Vedi il Supplemento o Foglio aggiunto all’Epoca del 15 aprile.
  4. Vedi il Sommario n. 22 e il documento n. 63 A nel V vol. Documenti.