Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
294 | storia |
Siccome poi il partito che aveva spinto innanzi e messo in seggio il Mamiani amava la guerra, così uno dei primi atti del nuovo ministro fu quello di emanare un decreto per la formazione di un corpo di riserva di 6000 uomini.1
Era in quel tempo in Roma un giornale, del quale soventi volte abbiamo parlato, e che nomavasi l’Epoca. Surto esso col sorgere dello statuto, il suo primo numero portava la data del 16 marzo 1848. Era per verità commendevole per ricchezza e varietà di notizie, e rappresentava meglio di qualunque altro le opinioni del partito così detto moderato in Roma, ossia dei costituzionali, e riceveva le ispirazioni dal Mamiani stesso. Può immaginare ognuno se, salito il Mamiani al potere, venisse in credito precipuamente quel giornale che n’era l’organo e l’espressione: e quindi dette lo scacco al Contemporaneo ch’era l’organo dello Sterbini, il quale quasi esclusivamente ne aveva la direzione. Lo Sterbini d’altra parte erasi troppo chiarito per repubblicano, e in quel momento non era in voga, perchè gli spiriti sembravan rivolti alla attuazione del costituzionalismo.
L’Epoca pertanto del 5 di maggio riportò il programma del ministro Mamiani, e col titolo di programma venne presentato al pubblica dalla Gazzetta di Roma.2
Ad onta di ciò il giorno seguente la stessa Gazzetta di Roma (ch’era il giornale officiale) disapprovò il titolo di programma colle seguenti parole:
«A quell’articolo che ieri fu pubblicato, nel quale il ministero manifestava alcuni suoi pensamenti e principi intorno alla causa nazionale italiana e l’amministrazione della cosa pubblica, fu dato il titolo di Programma del Ministero. Questo avvenne per inavvertenza dell’impiegato incaricato a trasmettere dal Ministero dell’interno