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Oltracciò l’avvocato Petrocchi romano pubblicò un opuscolo nel quale sosteneva potere il Santo Padre dichiarar la guerra;1 ed il prete Carenzi, genovese, sostenne la stessa opinione con uno scritto dato alle stampe, e che portava il titolo seguente: «Se il governo pontificio possa e debba dichiarare la guerra — Lettera di un sacerdote2 Il Carenzi era amico dello Sterbini.3

Finalmente il letterato napolitano e scrittore di giornali Pier Angelo Fiorentino, il quale ebbe una parte primaria nelle discussioni al casino dei commercianti, pubblicò altro opuscolo ove si concludeva che, poichè il papa non voleva o non poteva dichiarare la guerra, gl’Italiani avrebber saputo fare da sè.4

L’opinione pubblica pertanto non veniva eccitata ed infervorata che per la guerra, perchè i discorsi e gli scritti che esercitavan sul pubblico la loro influenza, non erano che. in detto senso; dal che consegue che non pochi Romani fosser per la guerra, come conducente alla liberazione del suolo d’Italia dagli Austriaci, e che questo quasi generalmente fosse il desiderio che sentivasi manifestare all’aperto e senza reticenza veruna.

L’allocuzione pertanto restò come un atto isolato, chiaramente in opposizione con ciò che figurava come un desiderio comune, e quindi niuno sentivasi che alla medesima facesse plauso.

Bastò questo perchè molti e molti che pur professavano sentimenti caldissimi verso il pontefice, divenissero in un subito freddi come il ghiaccio. Quelli poi la cui tenerezza pel papato non riposava se non che sulla finzione, gridavano apertamente che i preti eran sempre preti, e che nulla di buono, di grande, di generoso era da sperarsi dai medesimi.


  1. Vedilo fra i Documenti del vol. V, n. 77 A.
  2. Vedilo fra i Documenti del vol. V, n. 78.
  3. Vedi il vol. Autografi di personaggi politici n. 15.
  4. Vedilo fra i Doc.ti del vol. V, n. 77, non che nel vol. IX, Miscellanee n. 6.