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della rivoluzione di roma | 283 |
Da ciò si comprese che il Mamiani era riuscito di formare il suo ministero; e questo bastò perchè l’agitazione che teneva gli spiriti tutti trepidanti, cessasse, ed ai commovimenti sottentrasse la calma.
Il 4 di maggio pertanto annunziossi nel giornale officiale, ch’era la Gazzetta di Roma, la composizione del nuovo ministero nel modo seguente:
Presidente del Consiglio dei ministri.
Ministro degli affari esteri secolari
- Il conte Giovanni Marchetti.
Ministro dell’interno
- Il conte Terenzio Mamiani.
Ministro di grazia e giustizia
- L’avvocato Pasquale De Rossi, consultore.
Ministro delle finanze
- L’avvocato Giuseppe Lunati, consultore.
Ministro delle armi
- Il principe Don Filippo Doria Pamphily.
Ministro del commercio e de’ lavori pubblici
- Don Mario Massimo duca di Rignano.
Ministro di polizia
- L’avvocato Giuseppe Galletti. 1
Saputosi appena che il ministero Mamiani era costituito, l’indirizzo della guardia civica di cui parlammo più sopra venne presentato al conte Mamiani, il quale, come ministro dell’interno, dava nome e colore al ministero.
Anche questo atto che è l’ultimo di quelli che cagionò l’insurrezione suscitata in Roma dall’allocuzione del 29 di aprile, è meritevole di essere riportato; diceva così:
- ↑ Vedi la Gazzetta di Roma del 4 maggio 1848, n. 77.