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«Roma, 3 maggio 1848.


»La tranquillità della città non fu ieri turbata. La guardia civica era sotto le armi a tutela dell’ordine pubblico. In questo stato di cose, ed essendosi provveduto alla situazione ed incolumità delle truppe, delle guardie civiche e de’ volontari pontifici che si trovano di là dal Po, mediante la missione speciale del signor Carlo Luigi Farini sostituto del ministro dell’interno, il ministero pregò Sua Santità a volergli permettere di cessare dalle funzioni che provvisoriamente aveva riassunto.

»Sua Santità, mentre si è degnata di aderire a questa dimanda, ha incaricato il signor conte Terenzio Mamiani della formazione del nuovo ministero: il quale, con quel patrio interessamento che a tutti è noto, ha accettato senza indugio l’importantissima commissione. Intanto la stessa Santità Sua ha dato l’incarico ad interim ai sostituti dei suddetti ministri, supplendo ai mancanti con provvisoria destinazione, di spedire gli affari sotto la presidenza del sostituto del ministro degli affari esteri, finchè sia composto il nuovo ministero.

»Alla guardia civica è affidata, ora come sempre, la tutela e la sicurezza pubblica.»1

Eran le cose in questo stato, che il papa, ad onta degli sforzi molteplici che da ogni parte facevansi per rimuoverlo, non recedeva dalla presa risoluzione. E i circoli e gli uomini del movimento non desistevano dal volere ad ogni costo che si discacciasser gli Austriaci dal suolo italiano.

In tale condizione di cose conveniva adottare qualche temperamento, e si pensò quindi a mettere in azione il municipio che come rappresentante la città di Roma, esercitasse ogni sua possa per consigliare al pontefice non più di dichiarar la guerra all’Austria, sibbene d’invitarla alla pace col ritirarsi spontaneamente dall’Italia.


  1. Vedi il vol. V Documenti, n. 88.