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256 | storia |
acorsi in tutt’altro senso, ed erasi gradatamente connaturato con un sistema d’idee opposte diametralmente a quelle che nell’allocuzione proclamavansi: e quindi poteva esso non provarne sbigottimento e sorpresa prima, dispiacere e corruccio di poi? Poteva esso non essere accessibile invece al sospetto di un repentino cambiamento d’idee, postochè le apparenze coonestavano piuttosto questa che qualunque altra spiegazione?
Molti poi dicevano: «sia pur vero quanto nell’allocuzione si asserisce: e perchè non averlo dichiarato prima, quando il male era in sul nascere, piuttosto che quando era cresciuto in intensità ed in vigore? Allora forse sarebbe stato efficace quel rimedio che ora troppo tardi si appresta all’infermo.»
Dure pur troppo ed acerbe parvero le parole che molti del popolo romano» pronunziarono, e che a noi ancora incresce il dover ripetere siccome quelle che realmente si dissero: perchè siam persuasi e convinti intimamente della rettitudine delle intenzioni primitive del Santo Padre, le quali limitavansi a volere una retta amministrazione dello stato pontificio con qualche larghezza più conforme alle idee del giorno e della umana dignità; e tuttociò per promuover la pace e la concordia fra i cittadini, il rispetto al civile principato, l’incremento della cattolica religione e nulla più.
Un piano preconcetto sulla base di una politica rigenerazione oltre i limiti dello stato papale non crediamo che sia entrato giammai nelle sue viste. Si volle bensì farlo credere: ed il Santo Padre non surse subito per ismentirlo, quantunque non mancassero per parte sua alcuni atti pubblici sotto forma di encicliche colle quali inculcava rispetto alla religione e ai suoi ministri, obbedienza ai regnanti, ed altri sanissimi ammonimenti, dei quali abbiamo parlato nel contesto di queste istorie.
Molto di più potrebbe dirsi in giustificazione del pontefice: poichè se da un lato apparirono le dimostra-