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guerra il giorno 28 perchè tutto ciò era in conformità delle idee, dei desideri e degli scritti che in quel tempo avevano corso pubblicamente.1

Il detto comitato di guerra venne formato ad istigazione del circolo popolare, e la Pallade, che ne racconta l’origine, si esprime così:

«Ieri sera (27 aprile) alcuni deputati del circolo popolare, tra i quali il bravo Ciceruacchio, presentarono al circolo romano un progetto o indirizzo per costituire un comitato di guerra destinato a cooperare al buon andamento della guerra della indipendenza italiana. Furono accolti con applauso, e altri deputati del circolo romano si unirono a loro per invitare insieme all’adesione gli altri circoli e casini. Lode al circolo popolare il quale anzichè occuparsi di pranzi e cene, prende l’iniziativa in affari nazionali e di somma importanza.»2

Nel giornale l’Epoca difatti del giorno 29 si hanno i nomi dei componenti il comitato di guerra che furon dodici, cioè:

due pel circolo romano,
due pel circolo popolare,
due per la società artistica,
due pel casino dei commercianti,
due pel casino a piazza di Sciarra,
due pel casino al palazzo Costa.3

Istallatosi appena il comitato, emise un atto,4 e questo atto è da notarsi che di tutto parlava fuori che del papa,

  1. Vedi un foglietto intitolato: Agli Italiani, fra i documenti dei V vol. n. 68. Nel medesimo si fa la proposta del comitato di guerra.
  2. Vedi la Pallade del 28 aprile 1848, n. 230.
  3. Vedi l’Epoca del 29, pàg. 149. — Vedi il V vol. dei Documenti a. 68 e 70.
  4. Vedi il Sommario n. 20 ove si riporta per intiero lo stampato che si diffuse in città.