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Intanto per concitare vie maggiormente gli animi contro gli Austriaci, venne diffuso per Roma il seguente foglietto:


Il comitato provvisorio dipartimentale

di Treviso.


«Ci giunge dal Comitato del Friuli la seguente notizia che noi consegnamo agli annali delle sciagure d’Italia.

» Il valoroso Ippolito Caffi bellunese cadde la sera del 17 corrente nello scontro di Jalmicco presso Visco combattendo contro gli Austriaci.

» Il suo cadavere fu veduto il giorno appresso appeso ad un albero ed indossante l’uniforme della guardia civica di Roma. Un cartello gli pendea dal collo con questa leggenda: così si trattano le guardie civiche di Pio IX.

» Piantate o Italiani un alloro alla memoria di quel grande nell’arte e nell’amore della patria, ed apprestate i ferri alla vendetta.

» Treviso 20 aprile 1848.

» Il Presidente
» G. D. Olivi1



La esasperazione fu somma in Roma per la lettura di quel bullettino, e si disse che molti giovani avrebber voluto essere armati immediatamente e correre al campo per vendicare il Caffi.

Qualche giorno dopo però, come racconteremo al suo tempo, si verificò che il Caffi stava perfettamente bene, e che la notizia recata dal bullettino era stata una spiritosa invenzione.


  1. Vedi il V vol. Documenti, n. 63. — Vedi la Pallade, n. 228. — Vedi l’Epoca, n. 35.