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CAPITOLO X.

[Anno 1848]


Avvenimenti della seconda quindicina di aprile. — Prime notizie in Roma dei fatti di Carlo Alberto in Lombardia. — Falso annunzio che il civico romano Caffi era stato in Treviso appeso ad un albero dagli Austriaci. — Deputazioni napolitane e siciliane in Roma per avere il papa a capo della Dieta italiana. — Emissione dei boni del tesoro ipotecati sui beni ecclesiastici. — Tolte le porte dal Ghetto. — Comitato dei circoli per la elezione dei deputati. — Il conte Mamiani scelto a compilare un programma elettorale. — Comitato di guerra formatosi in Roma in sul finire di aprile. — Programma del medesimo nel quale nè punto nè poco parlasi di Pio IX. — Resse al papa, cui associossi lo stesso ministero, per ispingerlo alla guerra contro l’Austria. — Il pontefice emette invece la famosa allocuzione del 29 aprile. — Riflessioni sul detto atto.


Incominciammo le nostre storie co’ fiori, gli evviva, le benedizioni; gl’inni festosi echeggiavano allora in ogni parte.

Ma ohimè che questi fiori vennero a poco a poco non che a languire, a morire del tutto; i festosi evviva di gioia convertironsi ben presto in minacciose grida di morte; e quei sacri bronzi stessi che coi loro armoniosi rintocchi invitavano il popolo nel 1846 a cantare gli osanna al Dio di pace, nel 1848, cangiata in lutto l’allegrezza, furon sonati a stormo per chiamare sui cittadini d’Italia la discordia, le rapine, le stragi, il pianto e la morte.

Arrise fino a tutto il 1847 qualche larva di festa. Ma l’anno 1848, come abbiamo narrato, s’incominciò in Roma coll’anarchia, e ooll’anarchia e cogli universali commovimenti si finì.