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della rivoluzione di roma | 233 |
[Anno 1848]
Incominciammo le nostre storie co’ fiori, gli evviva, le benedizioni; gl’inni festosi echeggiavano allora in ogni parte.
Ma ohimè che questi fiori vennero a poco a poco non che a languire, a morire del tutto; i festosi evviva di gioia convertironsi ben presto in minacciose grida di morte; e quei sacri bronzi stessi che coi loro armoniosi rintocchi invitavano il popolo nel 1846 a cantare gli osanna al Dio di pace, nel 1848, cangiata in lutto l’allegrezza, furon sonati a stormo per chiamare sui cittadini d’Italia la discordia, le rapine, le stragi, il pianto e la morte.
Arrise fino a tutto il 1847 qualche larva di festa. Ma l’anno 1848, come abbiamo narrato, s’incominciò in Roma coll’anarchia, e ooll’anarchia e cogli universali commovimenti si finì.