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220 | storia |
momento all’altro, avrebber eglino permesso di farsi chiudere in gabbia? Povero popolo romano, come fosti giocato!
Molti difatti non capiron nulla; altri credettero veramente alle miserie e al bisogno; altri che fosser gente prezzolata e venduta all’austro-gesuitismo con intenzioni sinistre. Pochissimi videro le cose nel loro vero aspetto e qualifìcaron ciò, com’era, per una dimostrazione socialistica, organata con buona grazia, e data quasi per saggio ad intimorimento dei ricchi. Ciceruacchio per farsi valere qual salvatore di Roma, figurava sempre siccome il rappacificatore o il compositore dei flutti e delle tempeste ch’egli eccitava, simile in questo ad Eolo:
. . . . . . . . . Celsa sedet Eolus arce
Sceptra tenens, mollitque animos, et temperat iras. 1
Quei mascalzoni non eran nè armati, nè provvisti di danaro, nè, come ci dissero alcuni, di monete austriache. I repubblicani ebbero per vari mesi l’assoluto impero di Roma e gli archivi della polizia. Se le cose narrate avessero esistito, essi ebber tutto l’agio di metterle fuori e noi fecero.
Secondo dunque tutte le apparenze eran gente compra dai rivoluzionari stessi per recitar la parte, dicendo loro: » fate un po’ di baccano, lasciatevi regolare da noi, ma non trasmodate. Avrete qualche danaro, e poi sani e salvi ve ne andrete con Dio.»
Se fossero stati gente proterva, ripudi di galera, e maniglia di sanfedismo, con un Recchi ministro dell’interno, con un Farini sostituto, con un Galletti direttore di polizia e con un Ciceruacchio che te li aveva confinati nel fondo di un cortile, come non arrestarli, non dir loro nulla, e premiarli in vece prima di rimandarli a casa? E. aver dopo di ciò la sfrontatezza di venirci a dire ch’eran pagati dall’Austria e dal Cardinal Lambruschini! La critica, la sana