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174 | storia |
provvisorio emise un ordine del giorno per la cacciata dei Gesuiti e degli altri ordini religiosi dal cantone, ed il Sonderbund venne disciolto definitivamente.1
Gioirono immensamente per un avvenimento siffatto tutti i nemici dei Gesuiti. Intanto, giunto che fu in Berna il diplomatico inglese sir Strafford Canning, fu talmente colpito dalla gravità del caso, e delle conseguenze ch’erano a temersene, che il giorno 15 dicembre indirizzò alla dieta una nota talmente savia e temperata, che ove fosse stata emanata da un ecclesiastico, l’avremmo chiamata un omilia pastorale; ma essendo stata fatta da un laico protestante, la chiameremo una omilia filantropica o umanitaria.
E mentre un linguaggio sì temperato ed onesto tenevasi da un laico protestante, il prete cattolico Gioberti nella sua animosità (confinante colla gesuitofobia) scriveva invece a Zurigo parole di rallegramento per la sconfìtta del Sonderbund e pel discacciamento dei Gesuiti, consigliando perfino una inchiesta giuridica a carico loro, pei loro delitti palesi ed occulti.2 Agli uomini imparziali pertanto non potè non saltare agli occhi che mentre il Coindet svizzero, il diplomatico inglese sir Strafford Canning, ed il prussiano barone Kanitz prendessero in certo modo le difese dei Gesuiti, fosse riserbato ad un prete cattolico di scrivere sfacciatamente contro di loro.
Analogamente ai desideri dell’accusatore Gioberti si visitarono difatti le loro case, si ricercarono i milioni che si diceva tenessero ammassati in Lucerna, e si rovistaron perfino le camere destinate all’esercizio della magia ed ai preparamenti dei lor sortilegi. Non vi si rinvennero però, con istupore universale de’ lor nemici, che le macchine costituenti il loro gabinetto di fisica.