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generatore.» Chiudevasi il proclama col viva Pio IX, viva la indipendenza italiana.1

E la rivoluzione intanto, che vincitrice signoreggiava in Francia, in Germania ed in Italia, scoppiava e veniva compressa in Madrid il 25 di marzo. 2

Sotto il giorno 29 poi lo Czar delle Russie Nicolao emanava un proclama minaccioso ed iracondo contro lo spirito rivoluzionario che invadeva l’Europa. Ma di ciò meglio nel capitolo IX.3

In questo sconvolgimento universale di cose fu inspirato il Santo Padre ad emettere un atto, che ci sembra ripieno di sentimenti così alti e peregrini, che crediamo bene di riportarlo qui per intiero. Era del tenore seguente:


PIUS PP. IX.

ai popoli d’italia salute ed apostolica benedizione.


«Gli avvenimenti che questi due mesi hanno veduta con sì rapida vicenda succedersi e incalzarsi, non sono opera umana. Guai a chi in questo vento che agita, schianta e spezza i cedri e le roveri, non ode la voce del Signore! Guai all’umano orgoglio, se a colpa o a merito di uomini qualunque riferisse queste mirabili mutazioni, invece di adorare gli arcani disegni della Provvidenza, sia che si manifestino nelle vie della giustizia o nelle vie della misericordia: di quella Provvidenza nelle mani della quale sono tutti i confini della terra! E noi, a cui la parola è data per interpretare la muta eloquenza delle opere di Dio, noi non possiamo tacere in mezzo ai desideri, ai timori, alle speranze che agitano gli animi dei figliuoli nostri.

  1. Vedi il vol. IV, Documenti, n. 127.
  2. Vedi l’Epoca dell’11 aprile 1818 alla pag. num. 88.
  3. Vedi il vol. IV, Documenti, n. 130.