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che trovandosi indisposto per infreddamento, non avrebbe potuto mostrarsi sulla loggia, ma che avrebbe ricevuto soltanto una deputazione di cinque o sei persone. La deputazione si formò all’istante, e più sotto ne daremo i nomi.

Esclusa così la pubblicità della benedizione, e poco calendo ai capi ed ai giovani che volevan partire e sconfinare, come la pensasse il Santo Padre relativamente alla guerra, abbandonaron quasi tutti la piazza del Quirinale, senza neppure attendere il ritorno della deputazione e sentir la risposta del pontefice.

Essa deputazione componevasi dei seguenti:

Sopranzi Domenico parrucchiere all’Impresa, il quale era il porta bandiera.
Masini Giuseppe caporale.
Pinelli Pietro.
Fontana Ferdinando.
Marabini Tommaso.
Piferi Alessandro.

Ammessa al cospetto del Santo Padre, esso con quella amabilità di maniere tutta sua, e con un sorriso benigno che quasi mai non si diparte dalle sue labbra, disse: «Ebbene miei figli voi partite dunque domani?» al che rispose il Sopranzi in nome de’suoi compagni: «sì, Santo Padre.»

«Sapete voi, replicò loro il pontefice, ove dovete andare?

» Ove i nostri capi ci condurranno, Santo Padre.

» Sta bene, miei cari, ma sarebbe meglio che sapeste da me stesso la vostra destinazione. Sappiate dunque che voi partite unicamente per andare a proteggere le frontiere dei nostri stati. Guardatevi bene di superarle, imperocchè facendolo, non solamente voi trasgredireste i miei ordini, ma voi assumereste sulle truppe pontificie la responsabilità di una aggressione. Andate dunque,