Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. II).djvu/130

124 storia



CAPITOLO VI.

[Anno 1848]


Avvenimenti dal 16 al 21 marzo 1848. — Morte del padre Geramb procuratore generale della Trappa. — Provvedimenti bellicosi del ministero, in disaccordo colle parole pacifiche del Santo Padre. — I tre colori italiani aggiupti per legge ai colori pontifici bianco e giallo. — Nuovo consiglio di guerra col generale Giovanni Durando alla testa del medesimo. — Sunto dell’opera del fratello colonnello Giacomo Durando sulla nazionalità italiana, nella quale si propone lo spoglio quasi per intero degli stati della Chiesa. — Riflessioni generali.


Nel brevissimo periodo di tempo che abbraccia questo capitolo poche cose occorsero da doversi ricordare. Si era in un momento di transizione e di calma apparente, quale scorgesi-generalmente all’appressarsi della bufera, e il capitolo che segue ce lo dimostrerà abbastanza. Roma era entrata in una nuova fase, era divenuta uno stato costituzionale, ma la rivoluzione non poteva arrestarsi. Altri avvenimenti si venivan maturando e svolgendo, e poco se ne fece attendere lo sviluppo.

Nella mancanza di cose di maggior momento rammenteremo un fatto che venne a contristare le persone d’indole temperata e tranquilla, le quali erano grandemente intimorite per l’appressarsi del turbine, di cui già da lungi sentivasi il rombo: fu questo l’annunzio della morte del padre Geramb procuratore generale dell’ordine trappense, accaduta fra il 15 e il 16, come ne parla la Gazzetta di Roma del 18 marzo.1

Il padre Geramb fu uno di quei generali che militando sotto le bandiere austriache, venne parecchie volte alle

  1. Vedi la Gazzetta di Roma del 18 marzo 1843, num. 45.