Pagina:Storia della rivoluzione di Roma (vol. II).djvu/12

6 storia

il Napoleone della pace, l’eroe della quasi legittimità, il campione del giusto mezzo.

La tribuna francese era la palestra designata ove combatter doveasi non solo per gl’interessi della Francia, ma per quelli della umanità tutta intiera. I banchetti patriottici poi, organati su tutta la superficie del suolo francese, esser dovevano le officine ed il mezzo destinato a riscaldare prima le teste, onde venire più agevolmente all’esecuzione dei piani preconcertati.

Il Ministro di Luigi Filippo, Guizot, contro il quale la rivoluzione europea lanciava i suoi dardi incendiari da vario tempo, era l’antesignano dei conservatori e il campione della resistenza, e quindi contro di esso i più gagliardi colpi necessariamente vibravansi.

Noi mostreremo, quando terremo ragionamento dello scoppio della rivoluzione in Parigi, come tutte queste cose si verificassero a capello, e mostreremo che mentre nei banchetti facevansi dei brindisi al redentore1, fuvvi nel senato francese chi prendendo a difendere le cose romane non si peritava di far pubblica professione della più sfacciata empietà.2

Abbiamo voluto premettere queste considerazioni affinchè col richiamare alla memoria le tristi circostanze in cui travagliavasi l’Europa, meglio si possa apprezzare qual era e quale esser doveva lo spirito che informava gli atti dei rivoluzionari in Roma, i quali eran d’accordo con quei d’oltremonti sull’incominciare dell’anno 1848.

È consacrato presso i popoli civili il primo dell’anno alle visite ed agli augurî di felicità, e la rivoluzione avea divisato di augurare il suo buon capo d’anno al Santo Padre con una dimostrazione popolare il primo dell’anno 1848.

Dicemmo già nel ventitreesimo capitolo del primo volume di quale sinistro aspetto fosse quella del 27 decembre 1847, e ciò che sarebbe stato se si fosse permesso a

  1. Vedi il Journal des débats dell’8 gennaio 1848.
  2. Vedi il detto giornale dell’11 detto alla terza pagina.