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nella circolare significar volevano qualche cosa, tu ti sentivi in un subito rispondere: «Che quelle non erano nè parole, nè sentimenti del papa, sibbene della segreteria di stato, accogliente pur troppo i rampolli superstiti delle idee gregoriane. Essere il papa solo a volere il bene, ma venirne contrariato da chi lo circondava. E volete vedere, aggiungevano, se la cosa è così? Il papa sottoscrive l’atto amorevole dell’amnistia, e la segreteria di stato emana circolari in senso di sfiducia verso le popolazioni. Il papa vede con animo benevolo le prime dimostrazioni romane, e monsignor Santucci prega in suo nome il popolo romano di desistere. Altra circolare si emana dalla segreteria di stato il 24 agosto, ove s’insinuano diffidenze, che non con sta affatto essere nutrite dal Santo Padre. Dunque le idee sue non sono conformi con quelle della segreteria di stato.» E siccome le apparenze erano in favore di chi la ragionava così, queste idee mettevano ogni giorno radici più profonde nel popolo.

Abbiam creduto di premettere queste considerazioni, a dilucidazione di ciò che si dirà in appresso, per ispiegare quell’ambiguo e misterioso procedere sia dell’autorità verso i progressisti, sia di questi verso l’autorità. Se non si porta dentro pian piano la face della critica investigatrìce, non potrassi veder chiaro in tanta oscurità di cose.

Combinossi nel giorno 29 di agosto l’arrivo in Roma, tanto del principe di Joinville, inviato dal re dei Francesi Luigi Filippo suo padre, per complimentare Sua Santità, quanto quello del conte Solaro della Margherita primo ministro e segretario di stato di S. M. il re di Sardegna.1

Tanto il Farini, quanto il Grandoni, che pure con molta diligenza annotavano e trascrivevano le cose meritevoli di ricordo, si astennero dal parlare della venuta del conte Solaro della Margherita, il quale, vuoi per la nobiltà del carattere, vuoi per la prudenza e l’avvedutezza che lo

  1. Vedi il Diario di Roma del 1 settembre 1846 n. 70, prima pagina; Grandoni, pag. 17.