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Qual meraviglia pertanto che stando già apparecchiati i festeggianti, e la parola d ordine essendo già data per ciò che doveva farsi, appena conosciuta la promulgazione dell’atto, si eseguisse in un istante la preparata dimostrazione?

Queste erano le nostre idee, nè male ci apponemmo.

Avevamo già scritte queste pagine allorquando ci fu inviato dall’America un libro intitolato: «. The Roman Exile. Boston 1856 in-8, by Guglielmo Gaiani professor of civil & canon law, and representative of the people in the year 1849», che voltato nel nostro bello idioma significa:

«L’Esiliato Romano per Guglielmo Gaiani, professore di diritto civile e canonico, e rappresentante il popolo (all’assemblea costituente romana) nell’anno 1849; Boston 1856.

Alla pag. 323 della detta opera che consiste in un volume in-8, trovasi un capitolo sull’amnistia papale, del quale daremo più sotto il testo in lingua inglese, ma la cui traduzione è la seguente:

«Era stato già convenuto fra i miei amici e me che alla pubblicazione dell’amnistia noi dovessimo ritrovarci nel giardino pubblico vicino al Colosseo, ed io colà per conseguente mi recai. Noi nulla avevamo da discutere, imperocchè il nostro piano era stato concertato dapprima, ma furono dati gli ordini per la sua esecuzione, e l’ora e il luogo furono fissati per una riunione generale da tenersi alle 9 sulla piazza del Popolo.»1

Ecco il testo in lingua inglese:

«It had been formerly agreed between my friends and myself that on the publication of the amnesty we should meet at the garden near the Coliseum, and there I accordingly went. We had nothing to discuss, as our plan had been arranged beforehand, but orders were given for its execution, and the hour and place

  1. Vedi Graiani, Opera citata, pag. 327.