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Ad onta però della meschinità dei dimostranti, e del cattivo tempo, la benedizione del Santo Padre ebbe luogo.1

La mattina dello stesso giorno 27 il Santo Padre ricevette lo stato maggiore, e la officialità della guardia civica recatisi per porger le loro felicitazioni. Ringraziò il Santo Padre e disse: «Occorrere però le grazie e gli aiuti del cielo, senza di che tornerebbe infruttuosa l’opera del principato nel promulgare e sancir le riforme, infruttuosa la moderazione e la concordia dei popoli.2»

La sera innanzi eransi aperti secondo il solito i teatri. In quello di Apollo per concerto preso preventivamente vidersi in uniforme civico tutti quelli che appartenevano alla officialità di quel corpo.

Il giorno 29 fu sottoscritto da Sua Santità un nuovo e più compiuto motu-proprio sul Consiglio dei ministri, ed il 30 fu esibito negli atti del notaro Appolloni.3

Tutte le amministrazioni ripartivansi con esso nel modo seguente:

1. Estero.
2. Interno.
3. Istruzione pubblica.
4. Grazia e giustizia.
5. Finanze.
6. Commercio, belle arti, industria, agricoltura.
7. Lavori pubblici.
8. Armi.
9. Polizia.

Tutti i capi di queste amministrazioni o ministeri componevano il Consiglio de’ ministri.

Un prelato sotto il titolo di segretario del Consiglio de’ ministri assister dovea alle riunioni.

  1. Vedi il Contemporaneo del 29 dicembre 1847.
  2. Vedi la Bilancia del 28, n. 68.
  3. Vedi il volume I, dei Motu-propri ec, n. 24.