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della rivoluzione di roma 415


xiii.

siate il fondamento su che sorga il nuovo edifizio
fabbricato dalla man possente del massimo pio
bello fin dal suo cominciamento
suscettivo d’abbellirsi
ogni giorno più col seguitar dei secoli.

xiv.

siate il bel monumento
ma non il solo
che attesti alla posterità quale e quanto
fu per noi questo pio donatoci dal cielo
principale ornamento della città ch’egli rinnova.

xv.

siate l’occhio del sovrano
col quale egli vegga l’utile ed il giusto
un occhio per cui cateratta mai non iscenda
e palpebra non si abbassi.

xvi.

conteranno i voti che avete deposto nell’urna
con essi voi giudicherete i pubblici affari
con essi noi giudicheremo voi stessi